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Fondata quindici anni fa da Massimo Marrelli, medico dentista e imprenditore illuminato, l’azienda è parte di un gruppo poliedrico che comprende attività sanitarie, di accoglienza, agricole, di allevamento e casearie. La tenuta Sant’Andrea e la cantina sono in netta crescita, anche nel ricordo del fondatore, scomparso due anni fa, e della sua tenace volontà di far rinascere una delle più antiche denominazioni calabresi a rischio di estinzione, la S. Anna di Isola Capo Rizzuto.
Dai soli vigneti di proprietà a conduzione biologica certificata della grande ed estesa tenuta, che comprende anche una struttura agrituristica, Francesco Massimo Carvelli, manager di esperienza e competenza, ricava vini di grande godibilità.
Proprietà: Famiglia Marrelli
Conduzione enologica: Vincenzo Ippolito
Conduzione agronomica: Salvatore Cornicello
Viticoltura: Biologica
Ettari vitati: 15
Bottiglie prodotte: 50.000
Vendita diretta: Sì
Visite in azienda: Sì
Anno di fondazione: 2005
Manto appena paglierino dove ancora insistono riflessi di clorofilla. I profumi sono gradevoli e di buon impatto, sospesi fra sensazioni di fieno, timo e le sensazioni floreali della ginestra, che si accompagnano alla pesca bianca e al litchi. Al palato è equilibrato; la chiusura è definita da un raffinato timbro sapido e persistente. Fermenta e matura solo in acciaio.
Frittata di zucchine e provola affumicata.
Rosa cerasuolo con riflessi ramati. Le note odorose vanno dalle fragoline di bosco alle ciliegie, poi nitide sfumature di cocomero e arancia sanguinella, fino a chiudere con rose e foglie di mirto. Palato fresco e slanciato, freschezza correttamente addomesticata dalla dotazione morbida, e finale discreto.
Sosta in acciaio sui propri lieviti per 5 mesi.
Tagliatelle al ragù di coniglio.
Rosso rubino dalla trama leggera. L’impatto olfattivo è suadente, con accenni di cannella e vaniglia, confettura di prugne e mirtilli. Una leggera tostatura prepara a un sorso che descrive morbidezze ben bilanciate da un accenno sapido. Finale di garbo. Criomacerazione e poi acciaio per 14 mesi sulle fecce fini.
Baccalà alla puttanesca.