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Albino Bianchi e sua moglie Clara riescono sempre a stupire per la passione che sono capaci di trasmettere nel raccontare la storia di questo territorio. Ci troviamo a Strongoli, là dove sono stati ritrovati i basamenti marmorei con il lascito testamentario enologico di Megonio ai concittadini dell’antica Petelia, a pochi chilometri dalla foce del fiume Neto, fra i rilievi dell’altopiano silano e il mar Ionio.
Un microclima ottimale soggetto a forti escursioni termiche, grazie all’incontro tra le correnti fredde provenienti dalla Sila e le brezze marine ascensionali, che nei mesi più caldi portano refrigerio e donano alle uve freschezza e finezza olfattiva.
Quest’anno lo Zingamaro 2016 esprime tutto l’appeal di questo areale, ricevendo le quattro Viti insieme all’ambito Tastevin.
Proprietà: Clara Ranieri
Conduzione enologica: Pasquale Carparelli
Conduzione agronomica: Arcangelo Giampà
Viticoltura: Biologica e biologica certificata
Ettari vitati: 13
Bottiglie prodotte: 80.000
Vendita diretta: Sì
Visite in azienda: Sì
Produzione olearia: Sì
Anno di fondazione: 2008
Un profondo rubino accompagna verso un bouquet ampio e suadente, che muove i primi passi tra la frutta e le spezie, gli attori principali. Prugna, tabacco e castagna infornata anticipano la vaniglia e la liquirizia. Viole e rose rosse essiccate preparano a un assaggio dai tratti aristocratici, avvolgente, con un tannino dalla grana inappuntabile e una struttura di grande fattura. Ritornano la frutta dolce e le nuance speziate, terminando in una persistenza che si dissolve con lentezza. La maturazione avviene in acciaio e botti grandi di rovere da 10 ettolitri per 18 mesi. Filetto di maiale al miele con pancetta e pistacchi.
Giallo intenso e luminoso. Olfatto ricercato nello sfoggio dei suoi profumi, che spaziano dalla frutta gialla, come la pesca e l’albicocca, alle suggestioni di miele millefiori, una leggera salvia e i sentori agrumati della buccia di mandarino. Il sorso è saporito e dinamico, in equilibrio; lascia spazio a una fresca sapidità responsabile di una netta e duratura traccia gustativa. Solo acciaio. Fritto misto all’italiana.
Veste rubino vivido. Un sentiero speziato di pepe bianco e chiodi di garofano conduce verso un gradevole aroma di caffè appena macinato, accompagnato da ciliegie e ribes. Al gusto è compatto; si apre a morbida pienezza mantenendo una struttura equilibrata e appagante. Finale persistente che si attarda nel lasciare la bocca. Fermenta e poi matura in acciaio per 12 mesi.
Terrina di fagiano al tartufo.