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Mauro e Maria Teresa Colacino hanno raccolto l’eredità del padre Vittorio, medico che negli anni Sessanta, oltre a occuparsi della salute dei suoi pazienti, si cimentava nella coltivazione di uve allora poco conosciute.
Il suo vino ben presto divenne rinomato e apprezzato in tutta la valle del Savuto, tra le pendici del Reventino e la parte meridionale della catena costiera, caratterizzata da forti escursioni termiche grazie alle correnti fredde provenienti dalla Sila. Questo nettare è citato anche da Mario Soldati nel racconto del suo viaggio in terra calabrese.
Sono trascorsi quasi cinquant’anni e i due fratelli hanno saputo rinnovare e ampliare l’azienda, portando in auge il nome, anche al di fuori dei confini nazionali.
Proprietà: Mauro e Maria Teresa Colacino
Conduzione enologica: Nicola Centonze, Mauro Colacino
Conduzione agronomica: Giorgio Masi
Viticoltura: Convenzionale
Ettari vitati: 20
Bottiglie prodotte: 110.000
Vendita diretta: Sì
Visite in azienda: Sì
Anno di fondazione: 2003
Rosso carminio con orlo ancora porpora, dalla tessitura fitta che dà consistenza. La complessità olfattiva allinea in primo piano la frutta sotto spirito, prugna e amarene; poi si affacciano cioccolato fondente, un tocco di liquirizia e un effluvio di erbe silane. Sorso potente e voluminoso, caldo e di carattere, dotato di struttura ed equilibrio, risultato di tannini levigati; persistenza da vendere. Matura in acciaio per 18 mesi e poi ancora legno per altri 6 mesi.
Coda alla vaccinara.
Rubino deciso, con trama concentrata e buona consistenza.
Naso apprezzabile e variegato, in cui emergono il lampone e la rosa essiccata, un cenno di cacao e il tabacco da pipa.
Al palato la morbidezza è dominante; il tessuto tannico regge bene l’intreccio equilibrato con la freschezza. Finale misurato. Sosta in acciaio per 5 mesi.
Peperoni ’mbuttunati alla napoletana.
Rubino concentrato. Olfatto di fichi infornati, arancia candita e cannella, poi polvere di cacao e susina disidratata; chiude con un soffio di chiodi di garofano. In bocca esprime la sua vena fresco-sapida insieme a un tannino ben amalgamato e un calore addomesticato. Chiusura gradevolmente lunga. Solo acciaio. Lingua di vitello alla genovese.