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I proprietari sono professionisti in ambiti lavorativi diversi, ma sono tutti accomunati dalla passione per il vino.
Decidono così di dare spazio alle loro idee trasformandosi in viticoltori, con il preciso obiettivo di una produzione all’insegna del biologico prima e del biodinamico oggi. Nel loro vigneto sono presenti le principali varietà calabresi, con il merlot a fare da intruso.
Per mettere in luce le caratteristiche di ciascun vitigno, rispettando ogni Dna e ogni annata, le uve sono vinificate separatamente e poi assemblate, utilizzando per la maturazione barrique non nuove.
Filosofie non singolari forse, ma di certo non scontate.
Proprietà: Pierpaolo Greco, Damiano Mele e Michele Scrivano
Conduzione enologica: Pierpaolo Greco, Damiano Mele, Michele Scrivano
Conduzione agronomica: Pierpaolo Greco, Damiano Mele, Michele Scrivano
Viticoltura: Biodinamica
Ettari vitati: 11,5
Bottiglie prodotte: 21.000
Vendita diretta: Sì
Visite in azienda: Sì
Produzione olearia: Sì
Anno di fondazione: 2008
Rubino che luccica. Naso valido e complesso, in cui nuance di more e mirtilli si alternano a sfumature di tabacco da pipa e cacao, legno di ebano e petali di rosa essiccata. Al palato è avvolgente e appaga con il suo tannino rifinito, in giusto equilibrio con freschezza e calore alcolico. Finale lunghissimo. Macerazione e fermentazione, anche malolattica, in mastelloni di legno, poi ancora rovere per 10 mesi.
Piccioni ripieni.
Rubino vivace di buona trama. Impatto odoroso multiforme, con esordio di rosa rossa, poi emergono le volute di frutta che ricordano la prugna e la susina; la dolcezza della cannella e un tocco di polvere di caffè accompagnano a una beva piena e avvolgente. Equilibrio e finale di rispetto. Fermentazione, anche malolattica, per la maggior parte in legno, poi la maturazione è differeziata per tempi e contenitori.
Coniglio all’ischitana.
Il colore è cerasuolo e ricorda la malvarosa. L’olfatto mette in fila un’articolata complessità, fatta di fiori appena essiccati, ciliegie e arance sanguinelle, melograno e un tocco mentolato. La beva scorre gradevole in un equilibrio fresco-sapido, nel quale la morbidezza sa ritagliarsi uno spazio ed essere compagna di un finale adeguato. Solo acciaio per 7 mesi.
Tataki di tonno al sesamo.