di Emanuela Alvaro
Michele Fazari a soli 16 anni si è iscritto ad un corso di sommelier presso la locale delegazione della Locride, e dopo circa due anni, nel 2009 precisamente, ha ottenuto la relativa qualifica; da quel momento a Michele, ragazzo nato e cresciuto nella Piana di Gioia Tauro, si è aperto un mondo fatto di vino, il mondo che avrebbe caratterizzato il suo percorso lavorativo successivo. La voglia di viaggiare per il mondo lo ha portato dapprima a “fare le stagioni estive” all’isola d’Elba, da dove spostandosi nelle regioni limitrofe, ha avuto la possibilità di visitare cantine rinomate e degustare molti vini in giro per l’Italia.
Ma l’occasione di crescita Michele l’ha avuta definitivamente con la decisione di trasferirsi in Inghilterra nel 2011 dove ha iniziato a lavorare per la catena alberghiera Hotel Du Vin. «Il mio Head Sommelier e mentore Micheal Harrison mi ha introdotto alla scoperta di tanti nuovi vini sopratutto quelli del nuovo mondo e questo è stato molto utile per la mia cultura di degustatore visto che ho ampliato il bagaglio di conoscenze, già nutrito grazie ai corsi seguiti nella Locride per diventare sommelier. Londra mi ha dato la possibilità di ampliare la mia conoscenza su tanti nuovi tipi di vini». Questa full immersion gli ha consentito di essere scelto per gestire una delle cantine della catena alberghiera, con all’attivo più di 600 etichette. Per un ragazzo poco più che ventenne è una bella opportunità.
«Con l’esperienza e con il corso seguito nella Locride sono stato in grado di gestire al meglio il lavoro, proponendo abbinamenti cibo – vino e acquistare vini per la cantina stessa. Sono contento della scelta fatta a 16 anni di seguire il corso che mi ha portato a ottenere il diploma di sommelier perché mi ha dato ottime basi per crescere professionalmente. L’importanza di questo corso che io ho potuto seguire nella Locride, sfatando i luoghi comuni che nella zona non ci sia nulla da fare, è che mi ha aperto gli occhi, facendomi scoprire un mondo che, pur frequentando l’istituto Alberghiero io non percepivo. Ho scoperto tante cose di cui conoscevo poco o nulla e tutto ciò mi ha fatto capire cosa avrei voluto fare una volta completato il percorso».
Con l’AIS Calabria Michele ha potuto approcciarsi a questo mondo partecipando ai primi servizi nei quali era richiesta la figura del sommelier, interagendo con professionisti del settore. Lo abbiamo incontrato recentemente in Calabria rientrato per le ferie natalizie e Piefrancesco Multari, delegato della Locride, lo accoglie con grande piacere «Michele era poco più di un ragazzino quando ha iniziato il corso di Sommelier, ed era timido e schivo. Oggi invece lo ritroviamo un giovane uomo ed un Professionsta che porta in alto il nome della Sommelierie calabrese. Per noi è un piacere ed una gratificazione avviare alla professione giovani che hanno il futuro davanti a loro tutto da scoprire e da creare, soprattutto quando hanno il lavoro e lo studio sono al primo posto.» Alla fine Michele ci confessa che il prossimo traguardo da raggiungere è il diploma rilasciato dalla Court of Master Sommelier e magari (perché no…) partecipare al Concorso del Miglior Sommelier d’Italia!